Descrizione
- LA MAESTRA E IL DIAVOLO
- di Giuseppe Fava
- a cura di Giuseppe Maria Andreozzi
- Collana: Scirocco
- Area Navarra
- ISBN: 9791280866219
- pp 290
Torna in libreria, riedito nella sua versione originale, uno dei più amati e dirompenti romanzi di Giuseppe Fava, da cui fu tratto nel 1975 il film Gente di rispetto, diretto da Luigi Zampa, con Franco Nero e Jennifer O'Neill. Un romanzo sempre attuale per le problematiche trattate: corruzione, concussione, delitti di mafia, e ancora estremamente godibile grazie alla scrittura briosa di Fava.
Il volume, con la curatela di Giuseppe Maria Andreozzi, responsabile dell’archivio di Giuseppe Fava, è arricchito inoltre da alcuni documenti inediti dell’archivio e stralci del manoscritto originario.
“Gente di rispetto non era il titolo del mio romanzo. Lo hanno voluto loro. Il mio titolo era La maestra e il diavolo. Una maestra coraggiosa che prende coscienza della società e si batte contro il diavolo (il diavolo, non la mafia) cioè l’ignoranza, la cupidigia, la speculazione, l’egoismo e via degenerando… Anche il nome le hanno cambiato. Nel film la maestra si chiama Bardi e viene dal nord. Nel romanzo il cognome è Vizzini ed è siciliana. Questa scelta è una stoccata antisiciliana, come se nessuno di noi fosse in grado di ribellarsi dal di dentro al male che c’è in Sicilia” Giuseppe Fava
La protagonista del romanzo è Elena Vizzini, una maestra qualsiasi, abbastanza giovane, non bella ma graziosa. Si ritrova a insegnare in un paese siciliano qualunque, con il corso nereggiante di folla, una splendida cattedrale, e soprattutto molta miseria e corruzione. L'impatto fra la maestrina e il paese è traumatico, esplosivo. Un giovane che le manca di rispetto è trovato morto, seduto nella piazza del paese, con un flore in bocca. Altri subiscono una sorte analoga. 1l quadro sociale pietrificato del paese sembra muoversi, e Elena si trova a capeggiare quella che sembra un'autentica rivolta popolare contro la miseria. I ricchi e i potenti la adulano, mostrano di rivelarle i loro segreti più gelosi, di proteggerla, di ascoltare i suoi consigli. Per la maestra il paese vuol dire anche amore, un amore selvaggio, quasi feroce; senza parole, senza pause, senza tregua...
La vicenda di Elena si svolge come un incantesimo di violenza, in cui il delitto crea un prestigio senza limiti.
Ma è davvero questa la verità?
Chi e che cosa dà a Elena Vizzini un potere tale da far morire corteggiatori impertinenti, da capeggiare le rivendicazioni dei poveri, da entrare nelle case più esclusive di una società chiusa? Chi la protegge e la manovra? Chi sono gli assassini? A chi serve la sua storia misteriosa?
L’autore: Giuseppe Fava nasce a Palazzolo Acreide (SR) il 15 settembre del 1925. Giornalista professionista dal 1952, dal'S6 è caporedattore del quotidiano catanese Espresso Sera. Intellettuale a tutto tondo, con una vita professionale incredibilmente intensa, è stato anche apprezzato scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, saggista, pittore. Nel 1980 gli viene affidata la direzione del Giornale del Sud, che fu subito un giornale irriverente senza prudenza né ossequi verso potenti e mafiosi. Non poteva durare: licenziato dagli editori vicini ai comitati d’affari di quegli anni, nel 1982 Giuseppe Fava fonda il mensile “I Siciliani” insieme a quella parte della redazione che con lui aveva condiviso la scelta etica di un giornalismo libero da ogni condizionamento. I Siciliani diventa subito un caso giornalistico nazionale: 1a Sicilia come metafora, le collusioni incontestabili tra Stato e mafia, la trappola nucleare di Comiso, i nomi e cognomi dei nuovi padroni dell'isola... Lo fermano cinque pallottole alla nuca la sera del 5 gennaio 1984.
Il curatore: Giuseppe Maria Andreozzi vive in Italia, tra Padova e Catania. È Professore Emerito di Angiologia. Genero di Giuseppe Fava, ha collaborato con la moglie Elena al riordino dell'archivio di Giuseppe Fava (dichiarato di interesse culturale dalla Soprintendenza Archivistica della Sicilia — Archivio di Stato di Palermo, con decreto n. 71 del 27.06.2018) del quale è responsabile