FECONDAZIONE ASSISTITA: PERCHE' NON SI RIPRODUCANO CHIMERE | Vincenzo Borruso

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Descrizione

  • FECONDAZIONE ASSISTITA: PERCHE' NON SI RIPRODUCANO CHIMERE | Vincenzo Borruso
  • Navarra Editore
  • Categoria: Saggistica
  • Collana: Officine
  • Anno: 2015
  • Pagine: 128
  • ISBN 978-88-98865-19-2
  • Formato 14x21

La legge sulla fecondazione assistita, abrogata nel 2014 dopo 10 anni di lotte sociali, è stata una delle leggi più discusse del nostro Parlamento. Vincenzo Borruso ripercorre la storia legislativa e indica possibili percorsi medici, giuridici e culturali.

 

La legge sulla fecondazione medicalmente assistita, la n. 40/2004, approvata dal Parlamento italiano, confermata dalla sconfitta del referendum abrogativo del 2005, è sopravvissuta dieci anni, demolita in larga parte da sentenze dei Tar, dei tribunali ordinari, dalla Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo, per poi finalmente essere dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale italiana nel 2014, per quanto ha riguardato il divieto alla fecondazione eterologa.

Sono stati dieci anni di lotte, animate sia da associazioni che da singole coppie, private del diritto di risolvere i loro problemi di procreazione; di fughe all’estero dove vigono legislazioni più permissive di quella italiana.

L’evoluzione della medicina oggi permette di dare risposte finora non realizzabili, come avere figli se si è sterili o formando famiglie con prole anche quando si vive soli o in coppie omosessuali. Siamo cittadini di un società in continua evoluzione in cui la fecondazione eterologa, l’utero in affitto – brutto termine per indicare una madre “surrogata” – per quanto non accettata da tutti, non si può impedire con norme legali. Dopo il pronunciamento della Corte costituzionale, l’Autore ripercorre le polemiche che hanno accompagnato una delle leggi più discusse del nostro Parlamento, e indica possibili percorsi che inducano il legislatore a dare risposte adeguate alla complessità di una società moderna, senza riprodurre mostri o chimere.

 

È giusto che la legge di uno Stato laico assuma a norma legale una convinzione religiosa, bloccando così il progresso medico e privando i cittadini di una possibilità?

 

L'autore: Vincenzo Borruso, medico, dirigente in pensione dell’assessorato della Salute della Regione Sicilia, ha curato numerose indagini sui rapporti tra medicina e società. Ha insegnato presso l’Università di Palermo: Sociologia come assistente volontario al Magistero; alla Facoltà di Medicina come docente di Educazione sanitaria; alla scuola di specializzazione di Igiene e al corso per il dottorato di ricerca in Alimentazione e Nutrizione umana.

Per questa Casa Editrice ha già pubblicato La dieta mediterranea. Una tradizione millenaria in Sicilia tra miseria e benessere (2013). Fra i suoi scritti: Aborto e controllo delle nascite in Sicilia (1966); Vite difficili (1994); Le magare muradas (1995); La donna sorvegliata e punita (2011).

 

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