Descrizione
- È DI SCENA LA MENZOGNA
- di Autori Vari con i contributi di Licia A. Callari, Gianfranco Perriera e Salvatore Cusimano
- Navarra Editore
- Collana: Deissi
- Categoria: Teatro
- Anno: 2019
- Pagine: 96
- ISBN: 978-88-32055-18-4
- Formato: 10x19
Il tema della menzogna declinato in cinque appassionanti racconti che attingono alla drammaturgia classica, in cui spesso è l'amore il luogo di relazione in cui nasce il mentire.
Francesco Castronovo, Francesco De Filippi, Elvira Giuditta La Mattina, Giuseppe Vallone, Sofia Alaimo, Paola Massa gli studenti vincitori della terza edizione del "Concorso di Scrittura per il Teatro" indetto dall’Università degli Studi di Palermo da cui nasce questa pubblicazione con i contributi di Licia A. Callari, Gianfranco Perriera e Salvatore Cusimano.
"È di scena la menzogna" è una raccolta di piccole opere teatrali il cui filo conduttore è la bugia, il mentire. Nonostante l’ampia possibilità di scelta, quattro dei cinque giovani autori hanno deciso di declinare il tema principale sul versante dell’“amore”, rivelando al lettore quanto un atteggiamento negativo come quello del bugiardo possa rovinare il sentimento puro dell’amore. In Storia vera di Alcesti l’autore, Francesco Castronovo, capovolge la vicenda dell’eroina greca realizzando un gioco di bugie che alla fine verranno smentite dalla stessa Alcesti, confondendo volutamente sempre più sia Admeto che il lettore; Qualcosa di te, di Sofia Alaimo, invece indaga i sentimenti contrastanti di un uomo che scopre, con l’aiuto di alcune registrazioni, di non conoscere affatto la moglie con la quale ha vissuto 25 anni e ormai defunta; in Vite rubate, Francesco De Filippi lascia che una climax crescente sveli verità impensabili in una famiglia già poco unita, mostrando al lettore fino a che limite può portare la paura di perdere chi si ama; Ti ho incontrato domani, di Elvira Giuditta La Mattina e Giuseppe Vallone, racconta la vicenda intricata di due amici, sofferenti per la morte di Lucrezia, moglie di uno e amica dell’altro, che aveva fatto credere al marito di essere l’amante dell’amico; infine La finzione della realtà, in cui Paola Massa si allontana dal filone comune agli altri per accostarsi a una prospettiva più meta-teatrale, in una vicenda in cui i personaggi prendono coscienza di essere frutto dell’immaginazione di un autore.