LE PAROLE DEL TEMPO PERDUTO Ritrovate tra le pagine di Camilleri, Sciascia, Consolo e molti altri | Roberto Sottile

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Descrizione

 

  • LE PAROLE DEL TEMPO PERDUTO
  • Ritrovate tra le pagine di Camilleri, Sciascia, Consolo e molti altri | Roberto Sottile
  • Prefazione di Giovanni Ruffino
  • Navarra Editore
  • Categoria: Saggistica
  • Collana: fc
  • Anno: 2016
  • Pagine: 176
  • Formato: 14X21

 

Dall’etimo a Camilleri, le parole siciliane di una volta affiorano dai ricordi, dalla memoria dell’infanzia e degli affetti.
Una sorta di lessico famigliare del siciliano, il nuovo lavoro di ricerca del linguista Roberto Sottile.

Le parole del tempo perduto sono quelle che rischiano di scomparire dall’uso linguistico siciliano perché scomparsi sono gli oggetti cui si riferivano o mutato è il contesto culturale specifico del loro utilizzo, ma sono anche quelle capaci di raccontare la vera anima dei popoli mediterranei. Roberto Sottile, linguista e professore dell’Università di Palermo, - unendo ricerca e ironia - gioca con le parole, raccontandole e raccontandone i significati e i modi di dire. Dall’etimo riportato in base alle proposte di Alberto Varvaro, uno dei più grandi linguisti del Novecento, alla storia dei singoli lemmi così come è documentata nel Vocabolario Siciliano di Piccitto-Tropea-Trovato, ai numerosi esempi rinvenuti nelle opere di noti autori siciliani, uno fra tutti Andrea Camilleri. Così, esse sono non soltanto le parole del tempo passato, ma anche quelle di Salvo Montalbano, perché qui il linguaggio del commissario di Vigàta si fa simbolo della lingua di Camilleri e di quanti scrivono alternando e mescolando siciliano e italiano dando alle parole dialettali una nuova opportunità di sopravvivenza.
"Le parole del tempo perduto" è un viaggio coinvolgente attraverso lo spazio linguistico e culturale del dialetto siciliano capace di raccontare le specificità della millenaria civiltà della più grande isola del Mediterraneo.

 

L'autore: Roberto Sottile insegna Linguistica italiana nel Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo. Fa parte del Comitato Scientifico dell’Atlante Linguistico della Sicilia (ALS). Si è occupato di lessicografia geo-etnodialettale (Lessico della cultura dialettale delle Madonie. 1. L’alimentazione, 2. Voci di saggio, Palermo 2010-2011) e del rapporto tra dialetto e mondo giovanile (Il dialetto nella canzone italiana degli ultimi venti anni, Roma 2013). Con Giovanni Ruffino ha pubblicato Parole migranti tra Oriente e Occidente (Palermo 2015), una raccolta di voci dialettali di origine araba che attraverso la Sicilia si sono diffuse in Europa e nel bacino del Mediterraneo.

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